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Guida alle fallacie logiche

Appello alla natura

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Quando in un discorso qualcosa viene presentato come buono o migliore perché naturale, o qualcosa viene presentato come cattivo o peggiore perché artificiale, ci troviamo davanti ad una fallacia nota come appello alla natura.

Questa fallacia consiste quindi nel voler dimostrare la bontà di una cosa appellandosi alla sua naturalezza. O, viceversa, volerne dimostrare la dannosità appellandosi alla sua in-naturalezza.

Ma perché questo ragionamento è errato e perché è una argomentazione così efficace?

L’appello alla natura si basa su una visione idilliaca della natura, che diventa sinonimo di bontà (Kunal Shinde | Unsplash)

Dove sta l’errore

È bene notare che molte cose buone sono anche naturali. Pensiamo per esempio al cibo biologico od organico, che è più salutare e saporito della sua controparte industriale. O all’aria fresca di un parco naturale, più salutare dell’aria inquinata di una città.

Ma non è vero che ogni cosa naturale sia anche buona. Infatti molte malattie possono dirsi naturali, in special modo le malattie genetiche, ma non possono dirsi buone.

Allo stesso modo, esistono tante cose artificiali che sono considerate buone: le enciclopedie, i medicinali, le lampadine, il riscaldamento delle case…

Ma se esistono cose che sono naturali e cattive, e cose innaturali e buone, allora ci rendiamo conto che non basta dire che una cosa è naturale per concludere che sia buona. La naturalezza di una cosa non è un criterio sufficiente per decidere della bontà di qualcosa.

In altre parole, il cibo biologico non è più salutare perché naturale, ma perché prodotto con metodologie, obiettivi e pratiche che lo portano ad essere più salutare. Allo stesso modo, lo smog non è nocivo perché innaturale: è nocivo perché le sostanze responsabili dell’inquinamento atmosferico causano danni fisiologici al corpo umano.

Inoltre è interessante notare come la definizione di naturale possa essere ambigua. Una malattia genetica è naturale? E il latte di mucca bevuto dagli umani? E l’omosessualità?

Spesso un oratore che voglia ingannarci gioca su queste ambiguità per convincerci che qualcosa sia naturale o innaturale, e utilizzare allora l’appello alla natura per dimostrare la sua tesi. Ma l’appello alla natura è usato spesso anche nel marketing, quando si pubblicizza un prodotto come migliore perché “più naturale”.

Esempi

Ecco alcuni esempi in cui l’appello alla natura porta a conclusioni erronee:

  1. I vaccini sono artificiali, per cui fanno male!
  2. La carne cruda è naturale, quindi è meglio mangiare la carne non cotta
  3. Il discorso orale è naturale, il testo scritto no, quindi impari di più andando a un convegno che leggendo dei libri

Come difendersi

Il modo migliore per difendersi dall’appello alla natura è seguire con attenzione il ragionamento che ci viene sottoposto. Quando ci troviamo davanti a questa fallacia, poniamoci la domanda: il fatto che questa cosa sia naturale (innaturale) in che modo dimostra che è buona (cattiva)?

Di Davide Leone

Studente universitario, appassionato di classici e utente Manjaro Linux; ha fondato Polimathes alla fine del 2017.